[vc_row][vc_column][vc_column_text]Camera di commercio 

I dati, fermi però a settembre, parlano di un mercato del lavoro ancora «vivace» in Bergamasca con un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni di contratti di 7.600 movimenti. Parte dei quali a tempo indeterminato (+9,3%) sulla spinta delle nuove norme (esonero contributivo per i giovani fino a 34 anni e cosiddetto Decreto Dignità). Un trend che, se confermato nell’ultimo trimestre, porterebbe a fine anno ad un tasso di occupazione che, in provincia per la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, raggiungerebbe il 66% nel 2019 (era 65,7% nel 2018), mentre il tasso di di-soccupazione registrerebbe una contrazione rispetto al valore del 4,9% del 2018. È quanto emerge da un’analisi della Camera di commercio sui microdati dell’indagine forze di lavoro di Istat elaborati da Unioncamere Lombardia. Prendendo in considerazione i dati amministrativi del Quadrante del lavoro di Regione Lombardia, disponibili fino a settembre, l’elaborazione della Camera di commercio segna-la che il saldo tra avviamenti e cessazioni risulta positivo per circa 7.600 movimenti, in lieve peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per via del calo degli avviamenti (-3%) più accentuato di quello delle cessazioni (-1,5%). 

Torna in auge l’apprendistato.

Una dinamica è in parte compensata dalla crescita delle trasformazioni e si ricollega alla ricomposizione tra le diverse forme contrattuali innescata dalle modifiche normative degli ultimi anni. La forma contrattuale più penalizzata dalle nuove norme sembra quella della somministrazione, che vede diminuire di oltre un quarto gli avviamenti (-26,8%). L’ap-prendistato torna in auge come forma contrattuale privilegiata per l’inserimento dei giovani (+6,2%). Un segnale meno positivo giunge dall’Osservatorio sulla Cassa integrazione dell’ Inps, che nei primi nove mesi del 2019 registra un aumento del 26,8% delle ore autoriz-zate dovuto principalmente alla componente straordinaria (+67,3%), riconducibile a una crisi aziendale nel settore dell’editoria; prosegue invece il calo della componente ordinaria (-16%). Opposto l’andamento in Lombardia con le ore straordinarie in calo, la crescita di quelle ordinarie e un dato complessivo sostanzialmente stabile. 

Invito alla prudenza 

Insomma, un quadro di luci e ombre che invita a non lasciarsi andare a facili entusiasmi. Lo sottolinea nel suo commento anche il presidente della Camera di commercio, Paolo Malvestiti alla luce degli ultimi dati congiunturali. «Finora i dati complessivi del mercato del lavoro bergamasco non sembrano risentire del peggioramento della congiuntura economi-ca, sebbene a livello nazionale qualche segnale di rallentamento occupazionale cominci a emergere. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se tale tendenza negativa si estenderà anche alla provincia di Bergamo» ©RIPRODUZIONE RISERVATA[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]